Strage di via D'Amelio, dichiarazione dell'assessore Matrangola

“Come ha spesso ricordato don Luigi Ciotti, l’eredità che ci ha lasciato Paolo Borsellino insieme agli agenti della sua scorta ha molti nomi: responsabilità, impegno, coraggio e dovere della verità. Di fronte alla strage di via D’Amelio, come pure davanti a quella di Capaci e alla lunga scia di sangue che la mafia ha seminato nel nostro paese, noi non abbiamo solo il dovere di ricordare, ma anche e soprattutto la responsabilità di rinnovare il nostro patto di cittadinanza per la costruzione di una società libera dal ricatto mafioso. La mafia riempie i vuoti dello Stato e si annida nell’indifferenza, ma dove lo Stato è presente, dove l’alleanza tra istituzioni e cittadini è salda, dove lavoro e diritti sono garantiti, la mafia non può attecchire. Dobbiamo rafforzare ogni giorno il nostro impegno per il bene comune. Del resto, ce lo ha insegnato Paolo Borsellino: il bene personale è sempre conseguenza del bene comune”.

Così l’assessore alla Legalità e all’Antimafia sociale della Regione Puglia Viviana Matrangola nel giorno del ricordo della strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli.

Pubblicato il 19 luglio 2024