Cooperazione Regionale
La cooperazione regionale si inserisce nel contesto nazionale delle attività di cooperazione internazionale con i Paesi in via di Sviluppo, disciplinato dalla Legge Quadro n. 125 del 11.08.2014, promosse e coordinate a livello statale dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale – MAECI.
In questo ambito, la Regione Puglia partecipa alle attività istituzionali che coinvolgono le Regioni italiane a livello nazionale curando i rapporti con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il Ministero dello Sviluppo Economico, anche attraverso la presenza di propri rappresentanti all’interno degli organismi tecnici, la presentazione di propri contributi per favorire la condivisione di un programma comune.
La programmazione regionale
A livello regionale, la disciplina di riferimento per le attività della Regione Puglia in materia di Cooperazione internazionale allo sviluppo è rappresentata dalla Legge regionale n. 20 del 2003 e del relativo regolamento di attuazione n. 4 del 2005.
Si tratta di una normativa attraverso la quale si intende promuovere, in materia di cooperazione, il rafforzamento della cultura del partenariato tra le istituzioni e le comunità locali, quali reali destinatarie degli interventi.
Le attività sono definite attraverso l’adozione, da parte della Giunta regionale, di un Piano triennale che, in linea con le scelte di fondo operate dall’Amministrazione negli atti generali della programmazione regionale, individua finalità ed obiettivi da conseguire.
Nel Piano, oltre alle priorità tematiche e territoriali, vengono individuati i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie.
La programmazione regionale, in particolare, si avvale dei pareri espressi dai “soggetti operatori di partenariato, di cooperazione internazionale e di promozione della cultura dei diritti umani” iscritti in un apposito Albo, istituito dalla legge con funzione consultiva.
Il Piano trova attuazione in Programmi annuali di intervento nei quali vengono individuati gli interventi di iniziativa regionale che possono essere realizzati a titolarità diretta, attraverso la partecipazione diretta delle strutture regionali al ciclo di progetto o in convenzione con altri soggetti pubblici.
È prevista, inoltre, la possibilità di utilizzare parte dei fondi disponibili anche con il ricorso alla procedura di avviso pubblico mediante “invito a presentare proposte progettuali”.
Con l’articolo 8 della Legge regionale n. 12/2005, altresì, si introduce uno strumento volto a promuovere iniziative a sostegno della pace e dello sviluppo delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo, nonché a sostegno di attività di tipo interculturale, dotato di un proprio capitolo di spesa finanziato con risorse del bilancio autonomo regionale.